© foto Garbani
Emma Piffaretti, giovane promessa dell’atletica svizzera, si racconta e ci spiega come riesce a conciliare studi e agonismo.
L’intervista è stata rilasciata ad aprile 2021 e rivista nella prima metà di luglio 2021.
Buona lettura!
Quale ruolo hanno avuto i tuoi genitori e tuoi allenatori, sia in ambito sportivo che nel quotidiano?
I miei genitori sono genitori tuttofare, mi sostengono in ogni tipo di situazione e sono sempre pronti ad aiutarmi, a incoraggiarmi e a consigliarmi. Per il momento sono il mio perno e ne sono loro grata per quello che fanno e per come riescono a capirmi pur non essendo allenatori.
Hai diversi allenatori per le diverse discipline?
Sì, in questa fase della mia attività ho diversi allenatori specializzati in una o più discipline.
Ci sono frasi o motti per spronarti?
A dire il vero dipende dalla situazione, può essere una frase (mio padre ne ha moltissime) oppure un mantra, una canzone… tutto quello che può darmi fiducia e mettermi di buon umore.
Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?
Mi piace staccare dall’atletica e dallo studio, non c’è qualcosa di particolare, dipende dal momento.
Come è organizzata la tua giornata?
Prima dell’ottenimento della maturità si suddivideva tra scuola, allenamenti e musica. Oggi che non c’è più la scuola, c’è principalmente l’atletica, mi piace dare una mano in case nelle faccende e cucinare e poi suono l’arpa… sto trovando un programma.
Tra i tuoi hobby c’è anche l’arpa, quando hai iniziato a suonarla?
Ho iniziato a suonare l’arpa quando ho iniziato a fare atletica! È stato un anno importante in cui volevo iniziare diverse cose (ride, n.d.r.). Prima del covid facevo delle esibizioni e di tanto in tanto suonavo anche nelle case per anziani. Questi eventi sono propedeutici anche alla preparazione degli esami del conservatorio perché mi permettono di confrontarmi con il pubblico.
Continuerai il tuo percorso con l’arpa anche dopo la fine del Conservatorio?
L’arpa rimarrà sempre nel mio cuore, è una parte di me, me la porterò sempre dentro e continuerò a suonarla anche per svago o per sfogarmi. Mi ha regalato così tanto e mi ha permesso di conciliare scuola e atletica. Continuerò a coltivare questo hobby senza doverlo associare a esami.
Hai partecipato al Galà dei Castelli nel 2020?
Si, ho preso parte al pre-programma dove ho corso i 100 m mentre nel programma ho corso negli ostacoli.
C’è un oggetto, un luogo, qualcosa a cui sei particolarmente affezionata?
Sono stata abituata fin da piccola a cambiare rapidamente casa, lingua, cultura… e quindi non mi attacco alle cose, ma le scopro, mi adatto. A livello delle competizioni, ogni gara è diversa dalle altre, ma se una azione ha portato a un buon risultato, la ripeto il giorno successivo. Mi assumo la responsabilità di questa teoria…
Molte competizioni sono state annullate durante il lockdown, come hai affrontato questa situazione?
Come accennato prima, durante il lockdown di marzo 2020, ho continuato ad allenarmi a casa e ho trovato la giusta motivazione anche grazie ai miei fratelli con i quali facevamo delle garette. All’inizio ero molto sorpresa dalla situazione che stavamo vivendo, poi ho voluto affrontarla con uno spirito più aperto dicendomi: “è un anno di transizione, di cambiamento”. Ho cercato di rimanere impegnata in quello che facevo accettando questi cambiamenti che toccavano tutti, anche se in maniera diversa, cercando di mantenere il ritmo di allenamento.
Quest’anno hai potuto gareggiare?
Facendo parte dei quadri, ho potuto continuare ad allenarmi e a gareggiare. Per questo ringrazio Swiss Athletics, la nazionale, gli allenatori che si sono prodigati per permetterci di continuare ad allenarci e a gareggiare. In questo stesso periodo, ad esempio, mio fratello non poteva allenarsi e gareggiare ma lui ha continuato lo stesso a impegnarsi, allenandosi per conto suo.
Quali sono le prossime competizioni in cui ti vedremo impegnata?
Gli obiettivi più importanti a livello di gare a cui vorrei partecipare sono i Campionati europei a Tallin in Estonia a inizio luglio e i Campionati del mondo U20 a inizio agosto a Nairobi. Dove intendo misurarmi nel lungo e con le compagne della 4x100m.
E le olimpiadi?
Certo, mi piacerebbe partecipare ma ci devono essere i risultati che confermano questa mia volontà. La voglia c’è, ma adesso ho voglia di concentrarmi sui risultati. Gli Europei sono un obiettivo importante anche per questo! Sono ancora giovane e vorrei prepararmi per le Olimpiadi di Parigi del 2024. Se si presenterà la bellissima opportunità di andare a Tokyo, accetterò sicuramente ma i miei obiettivi rimangono i Campionati Europei e i mondiali U20 e il cercare di migliorarmi.
Hai qualche rimpianto?
Per il momento quello che faccio mi permette di acquisire esperienza e bei ricordi, non ho rimpianti. Quello che ho fatto, l’ho fatto per scelta e con grande passione.
Hai un idolo o un’atleta di riferimento?
Ajla Del Ponte è il mio idolo. Rispetto tutte le figure dello sport, ma Ajla è una persona che apprezzo davvero tantissimo, è veramente un bellissimo esempio per l’atletica ticinese e Svizzera.
Ti alleni con lei?
Mi è capitato qualche volta di allenarmi con lei ma i nostri programmi e luoghi di allenamento sono diversi.
Perché consiglieresti a una persona di partecipare all’Ascona-Locarno Run?
La regione di Ascona e Locarno è spettacolare, il runner può godere di questo bellissimo panorama durante la corsa. Trovo fantastico poter riunire così tante persone: dai bambini agli adulti, con interessi diversi, a correre. Un altro aspetto è l’adrenalina che nasce in queste occasioni ed è bello mettersi un obiettivo e raggiungerlo. Per questi motivi consiglio di partecipare all’Ascona-Locarno Run!
Fine dell’intervista.